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PNRR: Italia ancora indietro sulla trasparenza

L’Osservatorio civico PNRR, insieme a più di 300 organizzazioni riunite nella campagna ‘Dati Bene Comune’, stanno chiedendo maggiore trasparenza e accesso pubblico alle informazioni fin dall’avvio del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Ma a distanza di oltre cinque mesi dall’approvazione del ‘nuovo PNRR’ “non esiste ancora un quadro finanziario aggiornato sulle misure del piano”.

Inoltre, ripota AcionAid, non sono disponibili le informazioni sullo stato di avanzamento dei singoli progetti, in particolare, su quanto è stato speso fino a oggi.

In due anni inoltrate quattro richieste di accesso agli atti

Questo ha spinto la Fondazione Openpolis, il 17 aprile, a inoltrare al Governo una ulteriore richiesta di accesso generalizzato agli atti (Foia), la quarta in due anni, con oggetto i dati del PNRR.

Lo stesso Osservatorio civico ha inviato una lettera sul tema alla ‘Cabina di regia’ del Governo sul PNRR.
Con la revisione approvata dalle istituzioni europee nel dicembre scorso, il piano di investimenti, pari a circa 194 miliardi di euro, è stato sostanzialmente modificato, tanto che oggi è lo stesso Governo a parlare di un ‘nuovo PNRR’.

Verificare l’utilizzo delle risorse

Tuttavia, l’esecutivo non ha ancora messo a disposizione le informazioni relative agli importi delle centinaia di misure indirizzate ad ambiti fondamentali, come sanità, scuola, transizione ecologica o digitale.

In questo modo, è praticamente impossibile analizzare il piano, con l’obiettivo di misurare la riuscita degli investimenti e verificare l’utilizzo di risorse pubbliche di tale portata. Per non parlare del raggiungimento delle priorità trasversali sull’eliminazione dei divari di genere, generazionali e territoriali.
Siamo di fronte a un grave vuoto informativo e a una mancanza di trasparenza inaccettabile, che impedisce una soddisfacente attività di monitoraggio civico, da parte della società civile, degli addetti ai lavori e dei media.

Dati deficitari o addirittura assenti

Insomma, tutto ciò lascia le comunità, le amministrazioni locali e le imprese in una “condizione di grave incertezza”.
Con l’ultima richiesta di accesso agli atti si richiede nuovamente (come era stato fatto attraverso un Foia lo scorso febbraio) lo stato di avanzamento dei singoli interventi e la spesa effettivamente sostenuta. 

Nonostante le rassicurazioni pubblicate dal Governo su Italia Domani, a oggi queste informazioni non sono ancora pubbliche, riporta ancora la Fondazione. Per questo sarebbe necessario uno slancio decisivo di trasparenza su un programma di investimenti così importante per il Paese.

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