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Moda a Milano e Lombardia, che valore ha il settore?

Le imprese del settore della moda con sede a Milano, Monza e Lodi hanno registrato nel 2021 ricavi delle vendite per circa 14,7 miliardi di euro, una cifra pari a oltre la metà del fatturato lombardo del settore e al 17% del totale nazionale, che risulta superiore agli 86 miliardi di euro. Milano è ampiamente la prima provincia italiana per fatturato del settore moda con 13,5 miliardi di euro, distanziando nettamente Vicenza (6,5 miliardi), Napoli (4,4 miliardi) e Firenze (4,2 miliardi). Le imprese della moda basate a Monza fatturano invece circa 1,1 miliardi di euro, 46 milioni quelle di Lodi. Sono i dati decisamente positivi del comparto della moda italiana in generale e di quella lombarda in particolare, in base a dati ufficiali elaborati dalla Camera di commercio di Milano MonzaBrianza Lodi.

Milano, Monza Brianza e Lodi regine di export

Nell’area di Milano Monza Brianza Lodi, l’abbigliamento costituisce la voce principale dell’export: nel primo semestre 2022 i mercati esteri hanno intercettato oltre 2,2 miliardi di euro in valore (42,4% dei flussi totali), seguiti per rilevanza dai prodotti in cuoio, pelle, borse e accessori con 1,1 miliardi (21,8%) e dalle calzature con oltre 900 milioni di esportazioni (17,4%). Seguono quindi i prodotti tessili (7,5%), in particolare maglieria (5,7%) e tessuti (3,7%). Il baricentro dei mercati è spostato in misura preponderante verso le aree extraeuropee, dove le mete di destino principali sono Asia (38,4%) e America (19,3%), mentre Africa e Oceania sono residuali per la struttura delle rotte geografiche. Il mercato Europeo (39,8%) evidenzia una preponderanza dell’Unione europea (22,4%) rispetto alle piazze esterne allo spazio comune (17,4%). Nelle prime tre posizioni si collocano Stati Uniti (16,3%), Cina (10,7%) e Corea del Sud (8,2%), mentre il primo mercato europeo, ossia la Francia (8%), si posiziona al quarto posto della graduatoria, seguita da Svizzera (7%) e Regno Unito (5,9%), i partner principali esterni all’area comunitaria. In generale, le esportazioni di abbigliamento costituiscono la voce di acquisto principale di tutti i mercati: ciò è particolarmente rilevante se consideriamo Svizzera, Regno Unito e Hong Kong verso i quali oltre la metà dei flussi esportativi è costituita dall’abbigliamento, fenomeno che interessa anche l’export diretto in Germania dove rappresenta circa la metà degli acquisti dei prodotti della moda. Sempre la Svizzera è inoltre interessata da una significativa quota di export di calzature, oltre un quinto delle esportazioni. La Corea del Sud è invece una piazza particolarmente interessante per le esportazioni di cuoio, pelle, borse e accessori che incidono per circa il 44% sul totale export diretto verso il Paese, merceologie altrettanto rilevanti per il Giappone, dove incidono per il 37,7%. 

Imprese e addetti del comparto

Nel 3° trimestre del 2022, a Milano risultano attive 11.102 imprese nel comparto della moda, rappresentano il 5,6% delle imprese del settore moda nel nostro Paese. A Milano le oltre 11 mila imprese danno lavoro a 93.532 persone e creano un giro d’affari pari a 13,5 miliardi di euro (dato riferito alle sole società di capitali), che pesa il 15,6% sul giro d’affari complessivo generato dalle imprese del settore moda in Italia, che è di 86 miliardi di euro. In Italia le imprese del settore moda sono 199.442, danno lavoro a 787.166 persone e creano un giro d’affari pari a 86,7 miliardi di euro. In Lombardia sono 28.201 le imprese attive e danno lavoro a 180.305 persone e creano un giro d’affari pari a 26 miliardi di euro. La maggior parte delle imprese del settore opera nell’ambito della produzione e del commercio al dettaglio di articoli di abbigliamento. Per quanto riguarda la forza lavoro, il settore della moda conta complessivamente 103mila addetti nell’area accorpata di Milano Monza Brianza e Lodi (93.532 a Milano), pari a oltre la metà di quelli lombardi e al 13,1% del totale nazionale; di questi, 37mila operano nei comparti industriali del fashion (30.962 a Milano), l’8,2% degli addetti italiani. La maggiore concentrazione di lavoratori si registra nella confezione e nel commercio al dettaglio di articoli di abbigliamento.

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